Sabato 1 marzo 2025, alle 18:00, si inaugura Le cattedrali della memoria, mostra personale di Fabio Pacifico, a cura di Veronica Longo, presso Atelier Controsegno, Via Napoli 201, Pozzuoli, Napoli (località La Pietra, lungomare Bagnoli, vicino alla cumana Dazio).
Evento speciale della serata è il cantautore Antonello Musto, che propone Viaggio nella mia guerra, brani di musica e poesia.
Venerdì 7 marzo, alle 18:00, Rosario Pinto e Mino Iorio presentano il libro La figurazione materica.
Dopo la pausa natalizia, in cui hanno primeggiato le “Vetrine d’Artista”, con opere di diversi autori e tipologie, Controsegno riapre la stagione espositiva con varie iniziative: la mostra personale di un artista di eccellenza, FABIO PACIFICO, accompagnata da uno spettacolo musicale durante il vernissage, e la presentazione di un interessante libro, a distanza di una settimana.
Di origine casertana, classe 1965, Fabio si distingue per la sua poetica intima e riservata. Se da un canto la sua formazione liceale è scientifica, a cui sono seguite la laurea in Medicina con la specializzazione in Chirurgia, dall’altro, la sua anima resta profondamente legata all’amore per l’arte, a cui si annoda, tramite un filo invisibile, quello per l’architettura con il suo senso spirituale e dell’immenso, coniugando così cultura e innovazione tecnologica. Dipinge fin dalla tenera età di cinque anni, cimentandosi con i pastelli e le tecniche miste, che utilizza per disegni a matite e carboncino, in cui cerca di far trapelare l’essenza di chi rappresenta (spesso si tratta di persone a lui note, come i suoi pazienti), privilegiando poi la pittura a olio, l’acrilico e il collage.
Osservando le sue opere, si nota come la maggior parte delle rappresentazioni siano cattedrali, alcune di pura invenzione, in altre si possono rilevare forme conoscibili, come i campanili millenari, che rimandano ai borghi italiani che, nonostante lo sviluppo tecnologico, e l’era digitale, andrebbero fortemente tutelati come patrimonio culturale e umano. Non a caso, ciò che senza dubbio attira l’attenzione, è l’inserimento dell’orologio, elemento che ricorre frequentemente, quasi a voler sottolineare il valore del tempo e della memoria.
A ben vedere, pur essendo di natura spiccatamente figurativa, i suoi lavori si collocano tra il senso del fantastico e della meraviglia, coniugandosi con la dimensione del sogno e dell’irreale. Di primo acchito le atmosfere potrebbero mostrarsi al confine con la metafisica, depredate però da quel senso di vuoto, smarrimento e solitudine, per lasciare maggiore spazio a un clima surreale, in cui forme geometriche come prismi, sfere, cubi, si compongono come piccoli “lego” per la costruzione di edifici immensi e maestosi; si potrebbe intravedere qualche labirinto di ricordo escheriano, senza però lasciare lo spettatore nel dubbio di un enigma insolubile. Dal punto di vista puramente formale e tecnico, le opere, quasi sempre di grande dimensione e formato verticale, si presentano con nitidezza, rigore delle linee, perizia di supporti diversi in cartone o foglia oro incastrati, poiché nulla è affidato al caso, ma tutto è diligentemente costruito e ricercato, così come l’accostamento dei colori, prevalentemente freddi, che richiamano il subconscio e la meditazione. Persino i quadri più spiccatamente “astratti”, rivelano una coerenza e un equilibrio degli spazi, lasciando intravedere le forme latenti dell’immaginario.
Questi dipinti rivelano una dimensione profonda, con un valore e un significato che va oltre la mera apparenza: se, infatti, già la casa, simbolicamente, è il luogo dove si può trovare riparo, ancora di più lo è la cattedrale che, per l’immensità della sua struttura, oltre al suo valore spirituale, diviene la sede in cui rifugiarsi, trovare accoglienza e protezione, serbare preghiere e promesse, voti o speranze a cui affidarsi nei momenti di difficoltà.
Ogni uomo, durante la sua vita, erige edifici, costituiti da aspettative, indipendentemente se poi queste vengano realizzate e, in questo percorso, inevitabilmente, deve fare i conti con il tempo che si dilegua, da qui la presenza costante e l’importanza dell’orologio, che sta lì a scandire le ore, elemento meccanico all’interno di un incastro poliedrico da cui non è possibile slegarsi. Tuttavia, il senso di pura leggerezza, l’elevarsi verso il cielo, lascia lo spettatore incredulo e fiducioso che, al di là delle articolate strutture, c’è un orizzonte, uno spazio personale, in cui trovare e collocare i propri sogni e le pagine trascorse di un libro che, pur se in parte già scritto, merita di essere gelosamente conservato tra gli affetti più cari.
Conclude degnamente la serata il cantautore Antonello Musto, che propone Viaggio nella mia guerra, percorso autobiografico tra le macerie e la bellezza smisurata di una vita vissuta nella semplicità e nello spirito, un incontro con varie forme d’arte di cui l’interprete ne ha fatto una ragione di vita, un concerto in cui la sua chitarra è una perfetta compagna di viaggio ma, allo stesso tempo, un maledetto mostro.
Venerdì 7 marzo, alle 18:00, Mino Iorio introduce il Prof. Rosario Pinto autore del libro La figurazione materica. Il testo raccoglie gli avvenimenti artistici e i protagonisti, degli ultimi 120 anni di storia della figurazione pittorica italiana, con particolare riferimento al nostro Mezzogiorno.
In definitiva, Controsegno come sempre vi propone degli eventi imperdibili, che si caratterizzano per bellezza, qualità, vivacità cromatica e musicale, per poter trascorrere dei momenti indimenticabili e colmi di emozioni.
Testo di Veronica Longo – Rassegna stampa a cura di Rosalba Volpe
La mostra dura fino al 15 marzo, orario 16:00-20:00, eccetto il mercoledì.
Sabato e domenica, 10.30-13:30, 16:00-20:00. INGRESSO LIBERO
Info: +39 333 2191113 – controsegno@libero.it – www.controsegno.com
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