Lucio Statti, di origine napoletana, classe 1947, inizia la sua carriera di pittore formandosi sui grandi esempi dei maestri
del ‘900, tra cui spiccano (a seconda dei periodi), la monumentalità di Mario Sironi, le atmosfere di William Turner, il senso del fantastico di
Marc Chagall, la poesia della natura di Giorgio Morandi, le ambientazioni talvolta statiche e sospese del “realismo magico” di Felice Casorati... ma sebbene l’artista sia figlio di questa proficua tradizione, se ne distacca interpretandola a suo modo.
Negli anni ‘80 le sue opere si presentano con colori o atmosfere fantastiche in cui i paesaggi con alberi a forma di cubo o sfera, lasciano lo spazio a “soldatini” su cavalli (Il piccolo generale, 1987) o a fanciulli che volano in alto sollevati da palloncini (Verso nuovi mondi, 1989).
Nel suo percorso artistico, segnato da numerosi riconoscimenti e mostre anche all’estero, senza dubbio sono da menzionare la vincita del prestigioso premio La Ginestra d’oro nel 1992 e la tesi per il conseguimento del diploma accademico che viene dedicata da Maria Montella al suo operato nel 2002.
Tra i vari quotidiani e riviste che hanno scritto su di lui, si menzionano i principali:
Il Mattino, La Repubblica, Roma, Terzo Occhio, Arte, Albatros, Il Giornale, Il Corriere del Mezzogiorno, Il Denaro, Il Corriere della Sera, Ulixes News, Arte&Arte
Scrivono di lui:
Riccardo Battiferro Bertocchi, Angelo Calabrese, Antonio Geirola, Diana Gianquitto, Adolfo Giuliani, Veronica Longo, Gianni Mallardo, Carolina Mantellini, Marco di Mauro, Domenico Pagano, Umberto Pinfildi, Rosario Pinto, Domenico Raio, Daniela Ricci, Loretta Schiano, Tiziana Tricarico, Alessandro Viglione, Maurizio Vitiello, Sabina Volpicelli.